L’installazione si presenta come un racconto tangibile dei momenti di crisi e di rinascita, un viaggio attraverso la materialità dell’argilla e la forza evocativa delle emozioni umane.

Le sculture, realizzate con diversi tipi di argilla, carta gessata, bronzo, si configurano come figure che incarnano una sensazione universale di oppressione e stanchezza, quando senti i piedi pesanti e non vuoi giocare più al gioco della vita.

Il progetto nasce da un’esperienza personale, un momento in cui i piedi pesanti sembravano ostacoli insormontabili, un’immagine simbolica di un blocco interiore che impediva di proiettarsi verso il futuro. Questa sensazione, così potente e visceralmente palpabile, ha trovato nella manipolazione dell’argilla una forma di espressione, un modo per trasformare una difficoltà emotiva in opera d’arte concreta.

Ciò che in principio era un gesto di gioco e di autoanalisi si è evoluto in una installazione collettiva, invitando lo spettatore a confrontarsi con un’esperienza condivisa: quella dell’inerzia, della fatica, ma anche della possibilità di superare i propri limiti. "sei andatə in palestra?” non è solo una riflessione individuale, ma un invito a riconoscere le proprie fragilità come un passo fondamentale per la rinascita collettiva.

La resa materica dell’argilla, elemento naturale e ancestrale, richiama alla nostra memoria la nostra stessa natura fragile eppure resistente.