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Nata nel 1977 a Milano.

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​Il mio lavoro si radica nell'idea che l'immaginazione sia uno strumento

potente per decifrare la realtà e comprendere la nostra posizione nel

mondo.

Con esperienza nella psicoanalisi junghiana come psicoterapeuta, considero il linguaggio dell’inconscio uno strumento chiave per affrontare temi sensibili e non.

 

Attraverso un linguaggio poetico e suggestivo, protagonista spesso dei miei lavori è l’acqua ma indago anche sul ruolo della donna e

la sperimentazione di linguaggi surrealisti, quali l’automatismo psichico degli anni 20-30 che hanno come riferimento l’artista André Breton.

 

Senza ricorrere a messaggi espliciti mi affido ad una narrazione evocativa e simbolica, per portare il fruitore a riflettere, rielaborare un concetto o dar voce ad un suo tema personale che diventa collettivo. 

 

Ogni progetto nasce da un'attenta ricerca sugli strumenti visivi più efficaci per comunicare il messaggio, portandomi ad esplorare diverse modalità espressive. Gli strumenti privilegiati sono la fotografia, la scultura con l’argilla, la rielaborazione di immagini d’archivio, per poi mostrarli attraverso installazioni tridimensionali e bidimensionali.  

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Manifesto

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