Non ho figli ma sono una madre
Fanzine - formato 21x14,7 -
Carta: Iinterni Freelife Vellum White 120gr
Copertina Freelife Vellum White 260gr
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Sono nata nel 1977.
Il 7 novembre 1988 mi compare il ciclo, sono spaventata e non so a chi dirlo. A scuola chiamano mia madre per farmi riportare a casa. Zitta, la ascolto: i soliti discorsi sul ciclo e sul fatto che io dovevo parlarne con lei. Non voglio lo sappia nessuno.
Presto compaiono i primi problemi, il ciclo non è regolare. Visite su visite, ma non si sa perché c’è questo problema. Passa il tempo e, a 19 anni, mi viene diagnostica una menopausa precoce. Il ginecologo mi dice: “Prenda il sesso come dover andare in palestra a fare ginnastica”.
Comincio a dover fare i conti con il fatto che non posso avere figli.
Non so bene se devo soffrire di questa cosa oppure no. Mi sento che devo soffrire, la società me lo impone e suggerisce. Mi sento dire cose del tipo “Finché non avrai figli non sarai una donna” oppure “Finché non avrai figli non ti sentirai completa”, o ancora “Ma no, sono belli i figli perché dici che non li vuoi! Tutte li vogliono” e persino “È perché non vuoi crescere e diventare adulta, un’eterna peter pan al femminile!” oppure “Come farai se il tuo compagno li vuole?”.
Io penso solo che se il destino mi ha dato “questa cosa” ci sarà un motivo. A 34 anni decido che forse posso provare con l’ovodonazione. Lo faccio a Barcellona, in Spagna. Nel frattempo, però, continuo a chiedermi: “Ma io lo voglio? Lo devo volere visto che non lo posso avere?”.
Esito dell’ovodonazione, negativo. Non capisco, ma anche lì piango. Piango perché devo dirlo al mio compagno e a mia madre, e poi la brutta figura davanti a chi lo sapeva… I giorni seguenti sono nervosa, devo scaricare la rabbia e anche tutti i medicinali presi. A quel punto dico a me stessa: “Non ci riprovo, se il destino non ha voluto, ci sarà un perché”.
Passano gli anni ma ancora ho questo dubbio che mi perseguita e mi accorgo che ormai mi allontano dalle amiche e dagli amici che hanno avuto figli.
A 42 anni ancora non ho una risposta, mio fratello ha un figlio e io mi dico: “Meno male, almeno mia madre non mi presserà più”.
A 43 anni finalmente ho la risposta: io non voglio figli, ne sono sicura.
È stato il mio cane a fornirmi la risposta. Nel 2020 ho deciso che avrei fatto partorire a casa Diana, il mio cane, e che mi sarei presa cura io degli 8 cuccioli di Border Collie. Fare la madre di tanti cuccioli animali mi ha aiutato a scoprire che ero già madre anche senza figli concepiti fisicamente da me. È stata un’esperienza che mi ha messo a dura prova psichicamente e fisicamente, e questa mi ha fatto capire che amavo la mia vita e il mio essere donna per come ero e non avevo bisogno di un figlio.
Andava bene così, il mio “essere madre” era già attivo da molto tempo ma, fino ad allora, non me ne ero resa conto.
La società è cambiata, ho conosciuto donne che si sono pentite di aver avuto figli e donne che con grande consapevolezza hanno scelto di non averne.
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Dittico stampa su carta fotografica lucida e stampa su carta riciclata
formato 50x70cm
formato 50x70cm
Stampa su carta lucida
formato 22,5x22,5 cm
Stampa carta cotone
cornice a cassetta bianca
Io mi sento comunque una madre perché “partorisco” ogni volta che creo un progetto, lo nutro e lo faccio crescere, accompagnandolo nel mondo. Sono una madre ogni volta che mi prendo cura di me, delle persone che ne hanno bisogno e degli animali. Ogni volta che proteggo me e gli altri, ogni volta che sono paziente come una madre farebbe col proprio figlio.
Stampa in acetato
dimensioni 134x90
Chi non si è mai ritrovato a fare il genitore al proprio genitore?
Chi non ha mai protetto il proprio animale come una madre farebbe col proprio figlio umano? Esistono molti modi di vivere la propria “madre interiore” ma penso che ognuna debba trovare la chiave per accettarlo, anche se molto spesso le donne solo dopo aver partorito comprendono che quello non era il modo giusto di essere madre per loro.
In pratica, quel che ho compreso dalla mia esperienza e che vorrei fosse utile come concetto per tutte le donne che lo vedranno e vivranno, è che il principio della creazione va al di là del concepimento di un figlio. Come donne siamo al servizio della Grande Madre Terra.
Non ho figli ma sono una madre racconta questo percorso verso tale consapevolezza, vuol essere un progetto cominciato da una storia personale, ma che ambisce a diventare universale.
Progetto di elsa lamartina,
Realizzato in collaborazione con percorsifotosensibili.com
Stampa su acetato
​formato 70x100cm
Stampa dbond
formato 50x70cm
Installazione presso Circuito Off del Festival della Fotografia Etica 2022