Ho creato l'Oceano
Foto: Ho creato L'Oceano
Stampa su carta fine art Hahnemühle Photo Rag, Bright White, 310gsm, 100% cotone; cornice bianco opaco con vetro, a cassetta, profonda 3,5cm
formato 54x37,33
Oceano, il grande Padre
L’oceano parla degli abissi, della paura di essere catturati dal buio, dai mostri. L’oceano custodisce il grande inconscio: chi non ha mai pensato, nuotando in acque profonde, “ora arriva uno squalo o qualche mostro marino e mi porta via”? Chi, scrutando con la maschera il fondale del mare, non sente quella sensazione di ignoto nella pancia – terrifican- te ma anche magnetico ignoto – che raffigura la potenza dell’illimitato, che ci mette di fronte a timori primitivi che si riaccendono?
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Quando al mare ci mettiamo in posizione supina, e ci lascia- mo cullare dalle onde, ci rendiamo conto che da lì possiamo solo guardare Il grande infinito, il Cielo. Come se l’oceano ci permettesse, guardando in alto, di cambiare prospettiva.
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A volte penso che ci sia una linea, il famigerato orizzonte, che divide due mondi, quello sulla terra e quello che vive nell’oceano, con le sue creature fantasmagoriche – giganti e piccolissime – che non crediamo possibile esistano per- che lontane persino dai canoni dell’immaginazione.
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Da piccola quando mi chiedevo cosa mi sarebbe piaciuto trovare nell’aldilà, dopo la morte, rispondevo a me stessa che volevo vedere mondi ignoti, quelli difficili da conoscere durante la vita, come le profondità più profonde dell’abisso, giù, giù, giù, dove abitano creature strane, e poi anche di vedere lo spazio di cui è fatto l’abisso. Volevo vedere tutti quei mondi che nei documentari mi sembrano pura fantasia.
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Il punto più profondo dell’Oceano si chiama la Fossa delle Marianne: qui abitano strane creature, affascinati e spaventose, assurde a vedersi o anche solo a immaginarsi. Molto simili a quelle che sono “nate” nel mio Oceano.
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E' stato verificato che la profondità massima dell’Oceano sia 11.022m, ma per me rimane infinito.
“La simbologia dell’acqua ci induce a un viaggio nelle profondità della nostra psiche, che probabilmente non trova eguali in altri elementi proprio per il suo significato universale e indissolubilmente legato ai temi della nascita, della morte e del rinascere”. Bruno Tagliacozzi
Tutte le immagini sono vendibili sia con stampa e cornice oppure possono essere acquistate le stampe su tessuto dell'installazione avvenuta presso l'atelier lamartina.
Per avere maggiori informazioni e vedere tutti gli scatti
Making of
Per realizzare il progetto “Ho creato l’oceano” ho usato una ciotola, ma non una qualsiasi. Si tratta infatti di un contenitore particolare perché è uno di quelli che ho usato per realizzare il progetto “La Furia del Sarno”.
Questa ciotola è stata il mio oceano.
Per scattare, ho usato dell’acqua che ho colorato con delle tinte naturali che si usano in campo alimentare; poi muovevo la ciotola e scattavo il più possibile.
Solo dopo molte immagini guadarvo al computer cosa fosse emerso dagli scatti, ed è lì che avveniva la magia perché fra tante forme astratte ne intravedevo anche molte zoomorfiche.
Ho tentato di avvicinarmi il più possibile ai colori del mare, per fare questo ho raccolto molte foto d’archivio dal web che ritraevano il mare e l’oceano. Quindi ho creato una serie di palette da cui ho preso ispirazione.
Mischiavo colori, cercavo sfumature, riflessi, mettevo un po’ di acqua nella ciotola e ci mettevo delle gocce di colore poi di un altro e poi magari altra acqua e iniziavo a muovere a scattare. Finito, toglievo quell’acqua e ne creavo un’altra con colori diversi e così via.
Alla fine ho deciso di conservare la maggior parte dell’acqua usata; così ho creato anche la mia collezione privata di acqua di Oceano.